LA VOLONTE’ RICORDA CITTO MASELLI

Citto Maselli

Francesco Maselli, per tutti Citto, ha attraversato il secondo Novecento con le sue opere e le sue straordinarie battaglie politiche e culturali. Giovanissimo, partecipò alla resistenza romana e nel primo dopoguerra avviò un sodalizio con Michelangelo Antonioni, collaborando alla realizzazione del documentario “L’amorosa menzogna” (1948) e alla sceneggiatura del primo film di Antonioni, “Cronaca di un amore” (1950) e del successivo “La signora senza camelie” (1953).

Negli stessi anni, diresse molti film documentari, tra i quali “Bagnaia, villaggio italiano” (1949), premiato alla Mostra del cinema di Venezia e “Bambini”, con Giorgio Bassani, presentato a Cannes nel 1951. Con l’episodio “Storia di Caterina” Cesare Zavattini lo volle nel film collettivo “Amori in città”. Esordì nel lungometraggio a 25 anni, con “Gli sbandati”, ottenendo una menzione alla Mostra del Cinema di Venezia. Seguirono “La donna del giorno” (1956), “I delfini” (1960), “Gli indifferenti” (1964), tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia.

Prodotto da Franco Cristaldi, diresse poi due film di genere: il giallo “Fai in fretta ad uccidermi… ho freddo” (1967) e la commedia “Ruba al prossimo tuo” (1968). Dalla partecipazione attiva alle mobilitazioni del Sessantotto, che vide in prima fila l’Anac, di cui il regista era stato uno dei fondatori, Maselli trasse spunto per realizzare un film militante come “Lettera aperta a un giornale della sera” (1970). Una riflessione sulla militanza politica è al centro anche de “Il sospetto” (1975), interpretato da Gian Maria Volonté.

Le sue pellicole successive ebbero come protagoniste figure di donne inedite e forti. “Storia d’amore” (1986), con Valeria Golino all’esordio, che vinse la Coppa Volpi a Venezia. Poi “Codice privato” (1988), “Il segreto” e “L’alba” (1990). Tra le opere realizzate negli ultimi anni, il film televisivo “I compagni” (1999), il documentario “Civico Zero” (2007) e “Ombre Rosse” (2009), suo ultimo lungometraggio.

Con la moglie Stefania Brai, negli stessi anni, riuscì ad unire molti registi italiani per film collettivi e militanti come “Un altro mondo è possibile” (2001) e “Lettera dalla Palestina” (‘03). Nel 2004, ha contribuito a creare le “Giornate degli autori” a Venezia, con Emidio Greco.

La nostra Scuola ha avuto l’onore di ospitarlo per il ventennale della morte di Gian Maria Volonté. Qui è possibile vedere un estratto del suo intervento, in cui racconta l’esperienza con l’attore sul set de “Il sospetto”. [https://vimeo.com/810495662]